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Ecografia ostetrica morfologica ed ecografia nelle varie epoche di gravidanza con immagini 3D e 4D eseguita da personale medico specializzato e apparecchi ecografici con tecnologia avanzata.

 

ECOGRAFIA II TRIMESTRE (ECOGRAFIA ”MORFOLOGICA”)

Che cos’è l’ecografia?

L’ecografia è una tecnica che consente di vedere gli organi del nostro corpo con l’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni, non udibili dall’orecchio umano) che attraversano i tessuti: quando esse arrivano al feto producono echi che sono trasformati in immagini sul monitor dell’ecografia

Quando e perché fare l’ecografia di screening del II^ trimestre?

Si suggerisce di effettuare tale indagine fra 19 e 21 settimane compiute di età gestazionale. Gli scopi per il quale tale accertamento viene proposto ed effettuato sono il controllo della vitalità del feto, dell’anatomia e del suo sviluppo. L’esame consente inoltre la valutazione della quantità di liquido amniotico e della localizzazione placentare. Si sottolinea che tale esame ecografico è consigliato ma non obbligatorio e la persona assistita, dopo essere stata informata dal sanitario curante, potrà decidere se effettuarlo o meno.

 Che cosa si vede con l’ecografia nel II^ trimestre di gravidanza?

Questo esame consente di ottenere la misura di alcune parti del corpo del feto ed i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento per valutare se le dimensioni corrispondono a quelle attese per l’epoca di gravidanza. Nello stesso esame si visualizzano la sede di inserzione placentare, la quantità di liquido amniotico e la struttura dei principali organi e distretti anatomici del feto.

 Come si svolge l’esame ecografico del II^ trimestre di gravidanza?

Il Medico, dopo aver applicato una piccola quantità di gel, effettua l’esame appoggiando una sonda sull’addome. Talora è necessario applicare una certa pressione per ottenere immagini nitide. A volte l’esame non può essere effettuato in modo esaustivo a causa di una posizione fetale persistentemente sfavorevole o della cattiva visualizzazione di alcuni organi (es. stomaco o vescica vuoti). In questi casi è necessario ripetere l’ecografia dopo qualche ora o giorno per completare lo studio del feto.

È possibile rilevare con l’ecografia malformazioni fetali?

A parte rare eccezioni, non esistono anomalie fetali che sono individuabili sempre e con certezza. L’esperienza finora acquisita suggerisce che l’esame ecografico effettuato per lo screening delle anomalie fetali tra 19 e 21 settimane consente di identificare dal 20 al 50% delle malformazioni più rilevanti. Dati Europei evidenziano una capacità media dell’identificare le anomalie fetali del 31%. Pertanto per i limiti intrinseci della metodica è possibile che alcune anomalie fetali, anche gravi, non vengano identificate in epoca prenatale. La possibilità di individuare una anomalia non dipende necessariamente dalla gravità del difetto ma dalle sue dimensioni e dalla più o meno evidente alterazione dell’immagine ecografica che ne risulta; l’accuratezza dello studio ecografico nella individuazione delle anomalie fetali può essere limitata dalla sfavorevole posizione del feto in utero, dalla ridotta quantità di liquido amniotico e dalla presenza di altri fattori quali cicatrici addominali, gemellarità, nodi di mioma e scarsa penetrazione degli ultrasuoni attraverso la parete addominale materna (condizione frequente nelle gestanti obese). Inoltre, un gruppo di malformazioni a carico di ciascun distretto anatomico del feto (cosiddette evolutive) può comparire solo in epoca di gravidanza avanzata o addirittura dopo il parto e non essere perciò rilevabile nel corso dell’esame ecografico di screening effettuato nel II trimestre. Per tutti questi motivi, anche se un esame ecografico di screening del feto nel II trimestre si conclude con un esito normale (evenienza che si verifica nella maggior parte dei casi) non è possibile essere del tutto certi che in quel neonato non saranno presenti malformazioni congenite.

È possibile con l’ecografia sospettare anomalie genetiche?

 Non è compito dell’ecografia di screening del II trimestre l’individuazione delle anomalie genetiche (cromosomiche e non); I cosiddetti soft markers ecografici di cromosomopatia non sono oggetto di ricerca dell’esame ecografico effettuato per screening malformativo nel II^ trimestre. Inoltre non tutte le malattie genetiche presentano malformazioni rilevanti ed evidenziabili all’esame ecografico.

 L’ecografia è innocua per il feto?

Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre trent’anni e non sono stati riportati effetti dannosi anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l’uso diagnostico dell’ecografia è ritenuto esente da rischi.

 

ECOGRAFIA OSTETRICA TRIDIMENSIONALE

L’ecografia ostetrica tri-dimensionale (3D) è una tecnica che prevede l’acquisizione di una serie di immagini bidimensionali (2D che è l’ecografia “normale”) riguardanti un volume, nel caso dell’ecografia ostetrica si tratta di un volume di una parte del feto. Tale volume viene archiviato e viene studiato utilizzando metodologie diverse (multiplanare, “rendering di superficie” ecc) a seconda delle informazioni che si vogliono ottenere.
 
L’ecografia 3D non ha alcuna utilità per l’identificazione di eventuali patologie del feto. Contrariamente a quello che ci si aspettava quando sono stati messi in commercio i primi ecografi 3D, questa metodica non ha dimostrato di essere applicabile nella pratica clinica come esame di screening né di migliorare le capacità diagnostiche dell’ecografia bidimensionale.
La valutazione dell’anatomia fetale può e deve essere fatta con l’ecografia bidimensionale che permette di ottenere delle sezioni adeguate, seppure meno belle, del corpo del feto e quindi di vari organi (cervello, reni, cuore, arti ecc).
Può essere utile in situazioni particolari per la valutazione di alcune malformazioni fetali già diagnosticate con l’ecografia bidimensionale oppure per chiarire alcuni quadri sospetti.
 È utilizzata a scopo “ludico” per visualizzare la faccia del feto ma non fornisce informazioni aggiuntive rispetto all’ecografia “normale” cioè bidimensionale.

Va segnalato che per avere una buona immagine tridimensionale è indispensabile che il feto sia messo nella posizione adatta, che vi sia sufficiente quantità di liquido amniotico fra il feto e la parete uterina, che non vi siano anse del cordone ombelicale davanti alla faccia ecc. per cui spesso le immagini ottenute sono deludenti rispetto alle aspettative della coppia che pensa di vedere davvero il loro figlio.

 

 

ECOGRAFIA I TRIMESTRE DI GRAVIDANZA

Che cos’è l’ecografia?

L’ecografia è una tecnica che consente di vedere gli organi del nostro corpo con l’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni, non udibili dall’orecchio umano) che attraversano i tessuti: quando esse arrivano al feto producono echi che sono trasformati in immagini sul monitor dell’ecografia.

 Perché fare l’ecografia del I^ trimestre?

I motivi per cui viene proposta una ecografia nel I trimestre sono il rilievo di perdite di sangue vaginali e/o dolore pelvico, una eventuale differenza fra lo sviluppo dell’utero rilevato alla visita e volume atteso per l’età gestazionale raggiunta, la datazione della gravidanza in caso di irregolarità mestruali, la richiesta di diagnosi prenatale invasiva, o anche la condizione di gravidanza a basso rischio in assenza di indicazioni specifiche. Indicazioni particolari sono lo screening per la sindrome di Down (vedi oltre) o una valutazione dell’anatomia fetale (quest’ultima effettuabile solo in caso di rischio malformativo specifico, non routinariamente, presso ambulatori dedicati da parte di operatori esperti in tale tipo di valutazione).

Come si effettua l’esame?

L’esame viene proposto ed effettuato nella maggior parte dei casi per via trans-vaginale (attraverso l’inserimento in vagina di una sonda coperta da un involucro monouso); è un esame del tutto indolore (al massimo può causare un lieve fastidio) e privo di effetti collaterali. Per la valutazione della translucenza nucale l’esame viene effettuato per via trans-addominale nella maggior parte dei casi.

Che cosa si vede con l’ecografia nel I^ trimestre di gravidanza?

 Il Medico dopo aver posizionato la sonda in vagina procede alla visualizzazione dell’impianto della camera ovulare/sacco gestazionale, alla visualizzazione della presenza dell’embrione/feto e della sua attività cardiaca. Con tale esame può essere effettuata la datazione della gravidanza, la diagnosi di gravidanza gemellare con la determinazione della sua corionicità, e la ricerca di eventuali anomalie uterine e/o annessiali. In presenza di quadri ecografici sospetti (assenza della camera ovulare in utero, sospetto aborto interno, sospetta gravidanza extrauterina) potrebbe essere necessario programmare un esame ecografico in altra data ed eventualmente altri accertamenti (es. dosaggio HCG sul sangue). Si fa presente che la diagnosi di eventuali patologie della gravidanza del I° trimestre non sempre è effettuabile durante il primo esame ecografico e alcune di queste diagnosi non sono fattibili sempre con elevato grado di affidabilità (es. gravidanza extrauterina).

 È possibile con l’ecografia rilevare nel I^ trimestre anomalie fetali?

 Fra le finalità per le quali viene effettuato routinariamente tale esame ecografico non è attualmente compreso lo studio dell’anatomia fetale.

È possibile con l’ecografia sospettare anomalie genetiche?

 La valutazione della translucenza nucale (cioè dello spessore dei tessuti nucali del feto) nell’ambito di test di screening per la trisomia 21 è effettuabile fra 11 e 13 settimane di età gestazionale

 L’ecografia è innocua per il feto?

 

 Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre trent’anni e non sono stati riportati effetti dannosi anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l’uso diagnostico dell’ecografia è ritenuto esente da rischi. Nel primo trimestre è sconsigliato l’utilizzo del doppler colore o pulsato per la rilevazione dell’attività cardiaca (quindi “ascoltare il battito del cuore dell’embrione“) fino a 10 settimane compiute di età gestazionale.

 

 

ECOGRAFIA III TRIMESTRE DI GRAVIDANZA

Che cos’è l’ecografia?

 L’ecografia è una tecnica che consente di vedere gli organi del nostro corpo con l’utilizzo di onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni, non udibili dall’orecchio umano) che attraversano i tessuti: quando esse arrivano al feto producono echi che sono trasformati in immagini sul monitor dell’ecografia.

Perché fare l’ecografia  del III^ trimestre?

Gli scopi per il quale tale accertamento viene proposto ed effettuato sono la valutazione della crescita fetale, della quantità di liquido amniotico e della localizzazione placentare.

 Che cosa si vede con l’ecografia nel III^ trimestre di gravidanza?

Nel terzo trimestre si effettuano misurazioni di alcune parti del feto, ed i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento per valutare se corrispondono a quelle attese per l’epoca di gravidanza. In questo stesso periodo si visualizzano la sede di inserzione placentare la quantità di liquido amniotico ed alcuni organi fetali.

 Come si svolge l’esame ecografico del III^ trimestre di gravidanza?

Il Medico, dopo aver applicato una piccola quantità di gel, effettua l’esame appoggiando una sonda sull’addome. A volte è necessario applicare una certa pressione per ottenere immagini nitide. Non sempre l’esame può essere effettuato in modo completo al primo tentativo e questo non vuol dire che ci sono dei problemi. È possibile che una posizione fetale sfavorevole o la condizione di alcuni organi (es. stomaco o vescica vuoti) non consentano il completamento dell’indagine al primo tentativo: questo potrebbe richiedere un ulteriore tentativo nel corso della stessa seduta o anche nel/i giorno/i successivi

 È possibile rilevare con l’ecografia malformazioni fetali nel III^ trimestre?

 Il riconoscimento delle malformazioni non è un obiettivo specifico dell’ecografia del terzo trimestre. Lo sviluppo del feto raggiunto nel corso dell’ultimo trimestre generalmente non consente un completo studio della sua anatomia. La valutazione ecografica verrà comunque rivolta a ventricoli cerebrale distale più facilmente visibile alle 4 camere cardiache, allo stomaco, ai reni e alla vescica. Non è sempre possibile valutare correttamente questi organi per le difficoltà sovraesposte. Inoltre un certo numero di malformazioni a carico degli organi studiabili nel 3^ trimestre, a causa di una intrinseca tendenza alla evolutività, possono non essere rilevabile anche nel corso di tale esame ecografico ed evidenziarsi solo alla nascita.

È sempre possibile rilevare un difetto o eccesso di crescita del feto o del liquido amniotico?

 La crescita è un fenomeno dinamico per cui una certa percentuale di ritardi o di eccessi di crescita fetali o variazioni della quantità del liquido amniotico non sono rilevabili con questo esame ecografico per una successiva insorgenza dell’anomalia. Per tutti questi motivi ad un esame ecografico del III trimestre che si conclude con un esito normale (evenienza che si verifica nella maggior parte dei casi) non corrisponde sempre la certezza della nascita di un individuo non affetto da alterazioni della crescita o del liquido amniotico. Inoltre una morte endouterina del feto si può associare con una ecografia normale del 3^ trimestre.

 L’ecografia è innocua per il feto?

Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre trent’anni e non sono stati riportati effetti dannosi anche a lungo termine, sul feto. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l’uso diagnostico dell’ecografia è ritenuto esente da rischi

 

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